giovedì 25 settembre 2008

Disordinatamente

Nel silenzio di una notte si nascondono un'infinità di pensieri che neanche ti immagini. Non serve che fai nulla, arrivano da soli, non serve neanche un battito di ciglia che ecco che ne compare uno. Uno che magari ti fa scivolare lentamente un sorriso sulle labbra. E vorresti ridere forte, perchè libereresti endorfine di sogni. Ma non vuoi fare rumore. Non vuoi svegliare l'anima che ti si è poggiata accanto. E dici a te stessa che é solo una notte. Allora ti giri dall'altra parte e guardi la luce che viene da fuori, distorta dalle linee della serranda e pensi che in fondo domani c'è un nuovo giorno e un'altro sole. Lo senti muovere allora socchiudi gli occhi e fingi di dormire, anche quando ti accarezza il braccio fuori dalle lenzuola. Vorresti che non ti vedesse. Vorresti essere una di quelle particelle di polvere che si illuminano alla luce che filtra dalla finestra. Nessuno deve distrubare quella quiete apparente che ti nasce dentro nel bel mezzo di una notte di inizio autunno, in un letto ordinato quando il tuo cuore è disordinatamente scomposto...

mercoledì 24 settembre 2008

LE MIE CONVENZIONI!

Ebbene sì. Un pò di tempo fa ho lavorato in qualità di segretaria presso uno studio pediatrico. A parte l'esperienza da"buttafuori di discoteca" che ho fatto, visto che le mamme sono terribili...tutte che vogliono passare davanti alle altre ..è stata dura domarle.... E dicevo, ho pensato ai tempi di raccogliere un pò di chicche pediatriche....Queste le migliori!!! Ahhh! darwin si rivolterebbe nella tomba se ora potesse leggerle!!!!

A studio, durante la visita. La neonata al momento in cui deve essere pesata comincia a piagnucolare. La dottoressa procede a pesarla, in fondo non piangeva troppo, non era disperata, ma disturbata dalla bilancia che un pò oscillava ai suoi movimenti. Ma i genitori scavalcano la dottoressa e cercano di tranquillizzare la bambina con quelle frasette un pò sciocchine che si dicono ai neonati (frufru, cru cru etc!). Ma niente. Ad ogni loro intervento lei piange sempre di più, in un'escalion da rottura dei timpani! Allora i genitori rivolgendosi alla dott.ssa: "Sà lei ha una canzoncina che le cantiamo per farla calmare: proviamo?'" E la dott.ssa incrociando le braccia: "E proviamo!". I due iniziano ad intonare Heidi. Risultato: la bambina ad ogni strofetta urlava sempre di più disumanamente. La dott.ssa: "Ora che l'avete agitata ben bene posso provare a pesarla???

Neonato presenta bollicine sospette. Domanda della mamma" Cosa avrà??? Come mai gli sono venute queste bolle??" La dott.ssa le spiega che può dipendere dalla sua alimentazione, di lei, mamma, e le domanda allora cosa aveva mangiato la sera prima. E la signora: " Ho mangiato la coda alla vaccinara e la pasta con gli asparagi" E la dott.ssa "Ahhh! ecco! Tutta robetta leggera!"

Al telefono. Durante la pausa pranzo. Di solito è in funzione la segreteria telefonica, ma la dott.ssa stavolta risponde. "Pronto?" E dall'altro capo una mamma:"Parlo con la segreteria telefonica della dott.ssa??" La dott.ssa:" No!Sono la dott.ssa!" La mamma:" No, perchè a quest'ora c'è la segreteria telefonica..." La dott.ssa "Vuol parlare con me o attacco il nastro della segreteria???"

Al telefono. "Buongiorno, vorrei parlare con la dott.ssa". Io: "Sta visitando può dire a me nel frattempo." Lei: Ho il bambino che ha 37 di febbre, ora sta dormendo, ma va in apnea, che faccio lo schiaffeggio??? Ho sbatacchiato il telefono un pò sul tavolo sperando di svegliarmi dall'icubo!!!Non poteva essere reale una cosa del genere!!!

Al telefono. Rispondo: "Pronto studio medico...." Dall'altro capo: "Scusi potrei parlare con la dott.ssa?" Io: "E' in visita se vuole può dire a me e se urgente gliela passo." "Lei: "Siccome domani partiamo per le vacanze e andiamo al mare, volevo sapere se, visto che allatto la bambina al seno, potevo mettermi a prendere il sole...il latte...si fa cattivo??" E io: Aspetti che le passo la dott.ssa!!!" Era un caso urgente in fondo...sì per la neuro!!!

domenica 21 settembre 2008

Le fasi della vita secondo Woody Allen: E come dargli torto!!!

La cosa piu' ingiusta della vita è come finisce.
Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo...
Cosa ottieni alla fine? La morte.
Che significa ! Che cos'è la morte ?
Una specie di bonus per aver vissuto?
Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato.
Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva subito il pensiero.
Poi in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perchè troppo giovani.
Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare e per quarant'anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione Seguono, feste, alcool, erba ed il liceo.
Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando e finisci il tutto con un bell'orgasmo
!

Woody Allen

venerdì 19 settembre 2008

Le cose più importanti (Stephen King) Il corpo - prefazione - L’autunno dell’innocenza.

Le cose più importanti sono le più difficili da dire.

Sono quelle di cui ci si vergogna,
perchè le parole le immiseriscono.
Le parole rimpiccioliscono cose che
finchè erano nella vostra testa
sembravano sconfinate,
e le riducono a non più che a grandezza naturale
quando vengono portate fuori.

Ma è più che questo, vero?

Le cose più importanti
giacciono troppo vicine al punto
dov’è sepolto il vostro cuore segreto,
come segnali lasciati
per ritrovare un tesoro che
i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via.

E potreste fare rivelazioni
che vi costano per poi
scoprire che la gente vi guarda strano,
senza capire affatto quello che avete detto,
senza capire perchè vi sembrava
tanto importante da piangere quasi
quando lo dicevate.

Questa è la cosa peggiore, secondo me.
Quando il segreto rimane chiuso dentro
non per mancanza di uno che lo racconti
ma per mancanza di un orecchio
che sappia ascoltare…

Ridi pagliaccio


Beffeggi con il tuo sarcasmo i miei moti interiori.
Dietro ad un angolo del proscenio, aspetto che tu abbia terminato il tuo spettacolo.
Ti fregi di sguardi compiaciuti e vanesi complimenti
e non ti accorgi di essere un oggetto stoltamente usato.
Aspetterò ancora,quì, in silenzio,
sperando che, almeno per una volta,
dirai a te stesso … pagliaccio non son.